jueves, 29 de octubre de 2015

Chiesa e conflitto agrarionel feudo littorio di Villa Regina (Alta Valle del Rio Negro) por Pantaleone Sergi (en idiomas italiano e inglés).


«Studi Emigrazione/Migracion Studies», LI, n. 196, 2014, pp. 663-681
Riassunto
 Villa Regina, fondata nel 1924 per volontà di Mussolini nell’Alta Valle delRio Negro (Patagonia argentina), è stata un modello fascista di colonizzazioneartificiale pianificata. Quattrocento famiglie italiane furono «arruolate» dallaCIAC (Compagnia italo-argentina di colonizzazione) con la promessa che inpochi anni sarebbero diventate proprietarie del lotto loro assegnato, pagandolocon il frutto del proprio lavoro. Problemi di produzione, di sbocchi di mercatoe flagelli naturali ben presto misero in ginocchio l’economia della nascente co-lonia provocando il tracollo dell’impresa colonizzatrice. La CIAC cercò di riva-lersi sui coloni per cui già negli anni Venti esplose un duro conflitto, conscioperi e atti di violenza, che si protrasse fino al 1950. Dalla parte dei coloni,come in questo lavoro viene documentato sulla base di inedite fonti archivisti-che e giornalistiche, oltre alla Federazione Agraria Argentina si schierò so-prattutto la Chiesa.L’intervento del vescovo di Viedma, mons. Nicolás Esandi, non piacque agliemissari del fascismo e dell’ICLE (Istituto nazionale di credito per il lavoroitaliano all’estero) che aveva rilevato la CIAC. Palesemente stizziti, nel 1943cercarono di mettere il presule in difficoltà davanti allo Stato Pontificio, cre-ando un evidente imbarazzo tra le diplomazie delle due sponde del Tevere.L’azione di mons. Esandi a fianco dei coloni, però, continuò senza tregua e fi-nalmente il conflitto si avviò a soluzione concreta. Solo nel dicembre 1950, tut-tavia, iniziò la consegna dei titoli di proprietà ai coloni.
Chiesa e conflitto agrarionel feudo littorio di Villa Regina(Alta Valle del Rio Negro).
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«Studi Emigrazione/Migracion Studies», LI, n. 196, 2014, pp. 663-681
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 Abstract
 Villa Regina, founded in 1924 at the behest of Mussolini in the Upper Val-ley of the Rio Negro (Patagonia, Argentina) was a fascist model of artificialplanned colonization. Four hundred Italian families were “recruited” by theCIAC (Italian-Argentine Society of Colonization) with the promise that, in afew years, they would become owners of any lot assigned to them, and paidwith the fruits of their labor. Production problems, market disruptions andnatural disasters soon brought the economy to its knees, causing the collapseof the fledgling colony. The CIAC tried to overcome the settlers and alreadyin the twenties harsh conflicts, strikes and acts of violence exploded, lastinguntil 1950. With the settlers, as documented in this work which is based onunpublished archives and journalist sources, were the Argentine Agrarian Fe-deration and especially the Church. The intervention of the bishop of Viedma,Msgr. Nicolás Esandi, was not appreciated by the emissaries of fascism andICLE (National Institute of credit for the Italian labor abroad) who had takenover the CIAC. Clearly angry, in 1943 they tried to put the bishop in troublebefore the Vatican, creating an obvious embarrassment among the diplomatsof the two banks of the Tiber. The action of Msgr. Esandi in support of thesettlers, however, continued unabated and finally the conflict headed towardsa concrete solution. Only in December 1950, however, the delivery of propertytitles to the settlers began.

Church and agrarian conflictin the fiefdom of Villa Regina(High Valley of Rio Negro).
https://www.academia.edu/10406021/Chiesa_e_conflitto_agrario_nel_feudo_littorio_di_Villa_Regina_Alta_Valle_del_Rio_Negro_

Nota: ¡BIEN DE REGINA!  acepta gustoso la traducción de estos textos para su reproducción en idioma castellano.

Pantaleone Sergi es un escritor, historiador y periodista del sur de Italia. Fue fundador del diario "Il Quotidiano della Calabria". Es docente universitario y ha escrito libros sobre historia del periodismo, evolución del crimen organizado e inmigración. Investigó particularmente la mafia calabresa y lucana. Fue presidente del "Istituto Calabrese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea". También se desempeñó como intendente de la comuna de Limbadi por cinco años.

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